giovedì 25 ottobre 2012

Agenzia Entrate | i dati su cosa fai, cosa leggi, cosa compri, quanti soldi spendi, dove vai, con chi parli

 

 

Teste e Capocchie

20 ottobre 2012  fabio scacciavillani

Nel mondo orwelliano di 1984  i prolet erano consci di essere controllati attraverso il televisore sempre acceso (solo gli alti papaveri del partito avevano il diritto di spegnerlo). Nell'incubo beferian-tremontiano da cui nel 2012 non ci si sveglia, i sudditi saranno controllati senza nemmeno saperlo.

Dal 23 prossimo ottobre tutti i dati sul traffico telefonico e internet di tutti i residenti in Italia dovranno essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate il cui direttore, il sub-comandanteAttilio Befera ha firmato il 6 settembre scorso il provvedimento che rende obbligatorio per tutti gli operatori telefonici, mobili e fissi, di tutti gli internet service provider inclusi quelli in wi fi, l’obbligo legale di comunicare tutte le informazioni su ogni abbonato (che tra l’altro deve fornire il codice fiscale già quando compra una SIM). Per il Grande Fratello non esistono zone franche per la privacy, concetto peraltro borghese, deviazionista o peggio.

Si e' sempre iniziato in questo modo a introdurre il totalitarismo in forma prima morbida poi sempre più soffocante man mano che gli anticorpi della società venivano indeboliti. Sempre con una scusa plausibile, il nemico esterno, i terroristi, gli speculatori. Si martella i cervelli fino al candeggio totale che si adotta una politica criminale contro la collettivita' e contro i singoli per il loro bene, in nome dei loro interessi collettivi. Nell'era dei burocrati al governo dipinti come tecnici, la scusa per instaurate il controllo sociale sugli individui è l'evasione fiscale su cui viene montato un lavaggio del cervello mediatico senza tregua. E i cervelli candeggiati dagli spot sull'evasore con la barba lunga e lo sguardo truce subito applaudono contente come le scimmiette ammaestrate.

Una volta che i dati su cosa fai, cosa leggi, cosa compri, quanti soldi spendi, dove vai, con chi parli, saranno a disposizione del governo, della polizia, del pubblico ministero e delle autorità in generale (e ovviamente di chi li comprerà al mercato nero) senza che il cittadino (pardon, il suddito) nemmeno se ne renda conto (almeno in 1984 la gente sapeva di essere sotto osservazione costante attraverso il televisore) il passo per stabilire chi è buono e chi è cattivo e va rieducato è molto breve. Per i Befera di tutto il mondo e in tutti i periodi storici quando si ha un martello in mano tutto il resto ha l'aspetto di un chiodo. E voi che vi illudete di avere ancora una testa (persino pensante) vi accorgerete, tra non molto, che agli occhi di Equitalia si tratta di una ben misera capocchia.

mercoledì 3 ottobre 2012

Concorrenza per la PA?

Penso e ripenso, cosa c'è che davvero non va nella PA? Perche non può essere efficiente e razionale? Cambiano i partiti e i tecnici che le gestiscono, ma la situazione non cambia: feste, spese folli, poltrone regalate senza utilizzo, persone non qualificate, asl con 2 amministrativi per 1 dottore...

Gran parte degli italiani si offendono perche il nostro paese è basato sulla microimprenditorialità: sappiamo tutti che una attività funziona controllando bene le spese, facendo acquisti in attrezzature oculati, controllando il conto in banca e che non vada sotto.

Per la PA proprio non ce la fa?

Semplice: non c'è la concorrenza!

La PA gode del piu grave difetto si possa dare ad una organizzazione, difetto che da benefici nel breve termine ma fa disastri nel lungo: esclusiva, protezionismo.
La PA è come uno stato con le dogane chiuse: per dieci anni va alla grande, poi arriverò inflazione e il giorno che serve aprire le dogane, si ritrova un paese industrialmente e commercialmente primitivo, non sviluppatosi perche chiuso all'esterno.
La PA è come un'azienda che lavora in un ambiente protezionistico: va avanti perche altro non c'è, ai clienti mancano alternative, e questo genera inefficienze nella organizzazione. Se fosse una azienda, appena il mercato si apre un po fallirebbe. Invece noi ci troviamo a pompare denaro, e la gente inadeguata continua a far danni, perche tale mercato rimane chiuso e non si riesce a farci andare gente in gamba.

Non ho la soluzione precisa, ma percepisco serva concorrenza nella PA. Non intendo meritocrazia a livello di nomi dei dipendenti. Intendo concorrenza tra PA e PA.

Lo stato è organizzato come le aziende lo erano 30 anni fa: con agenti di zona monomandatari. Ormai difficile trovarne. Nel commercio l'esclusiva è finita, una azienda vende dove vuole a patto che ci riesca, essendo efficienti.

Immaginiamo questo:
- io vivo nella città A, che fa parte della regione 1
- dove vivo io ci sono delle aziende di diritto privato che erogano servizi: la ASL, la clinica privata, un ufficio anagrafe.
- io cliente persona-privata, scelgo a chi pagare le tasse, alla PA A, B, C a livello locale, e alla PA 1, 2, 3 a livello macro.
- la PA che ho votato (A o B o C) mi fornisce i servizi locali usando fornitori da lei selezionati
- la PA che ho votato (1 o 2 o 3) mi fornisce i servizi superiori usando fornitori da lei selezionati.

E' una follia? Non è applicabile?
O forse vale la pena ragionarci? Mi pare una formula valida, tante cose che hanno cambiato il mondo partivano da concetti semplici (CONCORRENZA TRA PA - E' SEMPLICE) ma difficili da applicare (destinare le tasse del cliente a una PA o all'altra ricevendo servizi sempre migliori)

Finche la regione Toscana non ha concorrenza con la regione Campania o Lombardia, pensi che le regioni saranno efficienti, nel loro funzionamento e nella selezione dei fornitori e nel commissionare lavori?

Potremmo partire per grandi: pensiamo alla gestoine rifiuti. Dove vivo nel raggio di 20km ci sono 10 comuni. Quante società ci saranno che possono dare qs servizi, e quante potrebbero iniziare? Tantissime.
Perche non devo poter pagare un comune a 100km di distanza che si preoccupa della gestione rifiuti di casa mia? Se quel comune trova 1000 privati nella mia zona, saprà organizzare la cosa magari sapendo coordinare i fornitori.
Ancor piu semplice il servizio sanitario.
E tanti servizi regionali.

Perche il comune in cui vivo, deve avere l'esclusiva sui servizi che io sono pure obbligato a comprato?